L'Ambiente: spazi a misura di bambino
“I bambini imparano continuamente in un ambiente costituito di spazi e di tempi; essi conoscono e sperimentano attraverso l’organizzazione, le interazioni tra adulti e bambini e tra bambini e bambini.”
G. Cerini
In quest’ottica assumono rilevante importanza l’organizzazione del contesto scolastico e la divisione degli ambienti, la disposizione e l’accessibilità di tutti i materiali.
In linea con la pedagogia montessoriana, nella nostra scuola tutto è “a misura di bambino”: le dimensioni dei servizi, degli arredi, degli oggetti.
I materiali a disposizione sono dislocati e organizzati per stimolare la libera esplorazione e la scelta individuale o a piccolo gruppo delle attività, per stimolare e favorire il grado di autonomia e autostima di ogni bambino.
L’ambiente, perciò, è considerato uno spazio d’azione finalizzato a stimolare e a sostenere la costruzione di conoscenze, abilità e competenze mediante le attività quotidiane e l’interazione sociale.
La nostra didattica
Gioco
Il gioco è l’attività fondamentale attraverso la quale i bambini vivono, raccontano, interpretano e combinano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Il gioco da alle insegnanti, durante la giornata, l’occasione per osservare le dinamiche sociali, di crescita e di apprendimento del bambino attraverso l’esplorazione e la manipolazione di materiali strutturati e non che stimolino “il fare”.
Cresco
Il bambino è persona competente, soggetto di diritti, in grado di cooperare attivamente al proprio processo di crescita interagendo con gli adulti, i pari, la realtà circostante. L’infanzia come “tempo per essere e per fare” che valorizza gli aspetti emotivi, cognitivi, sociali e ludici e non come preparazione alla scolarizzazione.
In questo processo i genitori sono co-attori dell’azione educativa diventando per la scuola gli alleati più importanti e fondamentali.
Imparo
Il processo di apprendimento ha come punto di partenza gli interessi e le iniziative dei bambini che vengono ascoltati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano. L’insegnante diventa regista non protagonista, cioè facilitatore e mediatore tra gli stimoli di un ambiente generoso e consapevolmente allestito e i processi di apprendimento stessi.